Aree di intervento
Aree di intervento
Disturbi d'ansia
L’ansia è un’emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazione e cambiamenti a livello fisiologico. Pur condividendo con la paura aspetti simili dal punto di vista fisiologico, si differenzia perché, mentre la paura è una reazione emotiva ad un pericolo reale ed immediato, l’ansia è una reazione emotiva ad una minaccia futura percepita.
Entrambe rivestono un ruolo adattivo: quando una persona si trova in situazioni stressanti o minacciose, scatta automaticamente la risposta di attacco o fuga o paralisi, ossia dei pattern di risposta fisiologica che fanno parte del corredo biologico degli esseri umani che prepara il corpo a difendersi mediante un intenso sforzo fisico. Terminato lo sforzo fisico, le reazioni fisiologiche scompaiono rapidamente, ma, quando lo sforzo fisico non ha luogo, i cambiamenti fisiologici possono perdurare a lungo ed essere molto disturbanti.
Quindi, sebbene un certo grado di ansia sia funzionale anche in attività che richiedono impegno, concentrazione, attenzione a non sbagliare e quindi, un giusto grado di ansia ci permette di essere più performanti, essa può travalicare dai suoi aspetti adattivi dando origine ai disturbi d’ansia.
L’ansia comprende una costellazione di sintomi cognitivi (pensieri disfunzionali legati al pericolo imminente presunto), emotivi (paura/rabbia) e comportamentali (evitamento), organici (tachicardia sudorazione, vertigini, formicolii, sintomi gastro-intestinali).
I disturbi d’ansia categorizzati dal DSM-V sono:
- Disturbo d’ansia di separazione
- Mutismo selettivo
- Fobia specifica
- Disturbo d’ansia sociale (o fobia sociale)
- Disturbo di Panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC)
il DOC è caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti, intrusivi e disagevoli (ossessioni) e/o atti mentali o manifesti ripetitivi non necessari e controproducenti (compulsioni, rituali o comportamenti neutralizzanti) eseguiti per ridurre o eliminare l’ansia o il disagio emotivo causati da questi pensieri ossessivi e per prevenire eventuali conseguenze temute, percepite come altamente dannose (American Psychiatric Association – APA, 2013). Può causare un disagio significativo non solo alle persone che ne soffrono, ma anche alle loro famiglie e ai loro partner e può portare a livelli elevati di difficoltà e compromissione della qualità della vita.
Traumi Psicologici e Disturbo da Stress Post Traumatico
I disturbi legati a traumi e stress includono patologie in cui l’esposizione a un evento traumatico o stressante è elencato esplicitamente come criterio diagnostico. Questi includono il disturbo da attaccamento reattivo, il disturbo disinibito dell’impegno sociale, il disturbo post traumatico da stress (PTSD), il disturbo acuto da stress e i disturbi di adattamento. Tutti questi disturbi possono essere strettamente collegati ai disturbi d’ansia, ai disturbi ossessivo-compulsivi e correlati, ed ai disturbi dissociativi.
Subito dopo aver vissuto un evento traumatico il nostro organismo e il nostro cervello vanno incontro ad una serie di reazioni di stress fisiologiche, che nel 70-80% dei casi tendono a risolversi naturalmente senza un intervento specialistico. Questo avviene perché l’innato meccanismo di elaborazione delle informazioni presente nel cervello di ognuno di noi è stato in grado di integrare le informazioni relative a quell’evento all’interno delle reti mnestiche del nostro cervello, rendendolo “digerito”, ricollocato in modo costruttivo e adattivo all’interno della nostra capacità di narrare l’accaduto. A volte questo meccanismo si blocca, a causa spesso della natura soverchiante dell’evento, e può strutturarsi un Disturbo da Stress Post-Traumatico, caratterizzato appunto dal “rivivere” continuamente l’evento traumatico, continuando a provare tutte le emozioni, sensazioni e pensieri negativi esperiti in quel momento (i sintomi più comuni sono Flashback, disturbi del sonno, incubi, umore disforico, evitamenti)
Disturbi psicosomatici o da Somatizzazione: gastriti, psoriasi, disturbi gastro-intestinali, emicranie
La persona che soffre per un disturbo definito di Somatizzazione, presenta sintomi fisici nella forma di disturbi organici o infiammazioni, pur derivando in realtà da cause psichiche. Questi sintomi causano una significativa riduzione della qualità della vita, così da obbligare il soggetto a ricercare continui trattamenti medici e terapeutici. A livello clinico, perchè si possa parlare di disturbo di Somatizzazione, è necessaria la presenza di sintomi che coinvolgano diversi apparati del corpo:
Quattro sintomi dolorosi riguardanti quattro localizzazioni: testa, addome, schiena, articolazioni, torace, retto, dolori mestruali, dolori nei rapporti sessuali.
Almeno due sindromi gastro-intestinali: nausea, vomito, diarrea, intolleranza a molti cibi, meteorismo.
Un sintomo di tipo sessuale: disfunzione erettile o dell’eiaculazione, cicli mestruali irregolari, nausea in gravidanza, disturbo del desiderio sessuale.
Un sintomo pseudo-neurologico: limitazione delle funzioni motorie o sensitive, alterazioni della coordinazione e dell’equilibrio, paralisi localizzata, afonia, svenimenti, ritenzione urinaria, amnesia, difficoltà nella deglutizione.
Questi sintomi non trovano spiegazione in una condizione medica specifica, come una patologia degenerativa. Le lamentele che il paziente presenta sono incongrue rispetto a quanto attestano il quadro clinico e la sua storia.
Spesso i disturbi di somatizzazione si accompagnano ad altri disagi psicologici, come Ansia, Disturbi Sessuali, Depressione, Disturbi di Personalità.
Disturbi Dell’Umore e Depressione post-partum
I disturbi dell’umore sono un insieme di psicopatologie caratterizzate da sintomi specifici, ma tutte accomunate da un’alterazione del tono dell’umore che perdura nel tempo, elemento che causa un significativo disagio psicologico, relazionale e sociale. Secondo il DSM V, i disturbi dell’umore possono essere suddivisi in disturbi depressivi (Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente, Depressione Maggiore, Disturbo Depressivo Persistente, Disturbo Disforico Premestruale) e disturbi bipolari (Disturbo Bipolare I, Disturbo Bipolare II, Ciclotimia e Disturbo Bipolare indotto da sostanze).
Nel mio studio viene dedicata particolare attenzione alle donne che soffrono di depressione post-partum, una forma di depressione che insorge nelle settimane successive alla nascita del proprio bambino. È importante intervenire tempestivamente nel ripristinare un equilibrio psico-fisico della donna sia per il suo benessere sia per favorire lo sviluppo di un buon accudimento del neonato e di conseguenza un attaccamento sicuro.
Separazioni e perdite (lutto, perdita del lavoro, interruzioni di rapporti affettivi)
Elaborare una separazione, che si tratti di un lutto, dell’interruzione dei rapporti affettivi con una persona significativa o la perdita del lavoro, può essere a volte un processo difficile. L’elaborazione del lutto o di una separazione è un processo fisiologico che il nostro cervello è in grado di fare in autonomia grazie a competenze e strumenti innati. Accade a volte però che questo processo fisiologico si blocca, spesso per la natura traumatica dell’evento. In questi casi può essere utile un supporto terapeutico che aiuti la persona nel percorso di elaborazione.
Disturbi Del Comportamento Alimentare (DCA)
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi dell’alimentazione sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile. I comportamenti tipici di un disturbo dell’alimentazione sono: la diminuzione dell’introito di cibo, il digiuno, le crisi bulimiche (ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo), il vomito per controllare il peso, l’uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici allo scopo di controllare il peso, un’intensa attività fisica. Alcune persone possono ricorrere ad uno o più di questi comportamenti, ma ciò non vuol dire necessariamente che esse soffrano di un disturbo dell’alimentazione. Ci sono infatti dei criteri diagnostici ben precisi che chiariscono cosa debba intendersi come patologico e cosa invece non lo è.
I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED); i manuali diagnostici, inoltre, descrivono anche altri disturbi correlati, come i disturbi della nutrizione (feeding disorders) e i disturbi alimentari sottosoglia, categoria utilizzata per descrivere quei pazienti che pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena.
Spesso queste condotte relative al cibo sono accompagnate da vissuti di colpa e vergogna che talvolta determinano il procrastinare il bisogno di aiuto specialistico.
Problematiche dell'età Evolutiva/Adolescenza, difficoltà scolastiche
Infanzia e adolescenza sono fasi di grande evoluzione in cui si affrontano molti cambiamenti, come il confronto con i coetanei, la scuola, l’apprendimento delle regole sociali ed i cambiamenti del proprio corpo. Questi sono tutti momenti molto delicati e che hanno un grande impatto sulla crescita emotiva, sociale e personale.
Il supporto di uno psicologo durante queste fasi della vita può avere sia uno scopo preventivo sia di sostegno. Da un lato si aiutano bambini e ragazzi a gestire queste fasi di adattamento per evitare che un disagio si trasformi in un disturbo psicologico; dall’altro si ha l’occasione di diagnosticare una problematica per insegnare al piccolo paziente come superarla o gestirla al meglio.
Spesso un intervento col genitore si rivela indirettamente terapeutico col bambino che quindi non necessita una diretta presa in carico terapeutica.
Difficoltà nella gestione della rabbia
La rabbia è un’emozione con una funzione adattiva ed è volta alla difesa per la sopravvivenza. Se ben gestita e usata costruttivamente come grinta e determinazione permette la realizzazione dei progetti personali e il raggiungimento degli obiettivi. Alcune persone manifestano una difficoltà nella gestione della rabbia tendendo a disregolarsi in alcune situazioni specifiche ed attivanti. Tali situazioni spesso risultano essere dei riattivatori (Trigger) di esperienze precedenti dove la persona ha sperimentato una forte rabbia e/o frustrazione che però non ha espresso e elaborato.
Il percorso terapeutico permette la rielaborazione di questi vissuti oltre a fornire strategie efficaci di modulazione emotiva.
Momenti di Crisi e problematiche nel ciclo di vita
I cambiamenti possono essere molto destabilizzanti per una persona e sono spesso causa di momenti di crisi psicologica. Quella che per alcuni è una risposta naturale e temporanea ad una nuova situazione, sia essa personale, lavorativa o familiare – come nel caso di pensionamento, menopausa o un rapporto che ha deteriorato la propria autostima – per altri si trasforma in un ostacolo insormontabile che deve essere accompagnato da un supporto psicologico per essere affrontato, gestito e superato al meglio. Diventa quindi importante lavorare sulle proprie risorse interne ed esterne per riuscire a far fronte al momento di cambiamento e sviluppare capacità di problem solving, oltre che analizzare le motivazioni personali del “blocco” emotivo.
La parola Crisi deriva dal greco Krisis = scelta. Messi di fronte a una scelta è necessario essere in grado di contattare i nostri bisogni che fungono da motivazione a prendere una decisione nonché di effettuare una rinuncia rispetto a ciò che valutiamo di lasciar andare.